Tela di cotone su supporto in legno, cerini e curiosità di bimbo.
61,5 x 61,5 Anno: 2009
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Dissi quel giorno ai miei nipoti:
“Sceglietene uno ed accendetelo”.
Quante probabilità aveva quel cerino di finir bruciato?
1 su 1089. Meno dello 0,092%.
Ma a qualcuno. . . doveva pur toccare.
Chiunque si renda protagonista di un evento fortunato ed improbabile, giudicherà la cosa giusta e meritata. Ma se l’evento improbabile risulta invece particolarmente nefasto, ecco che il primo pensiero sarà quello di quel cerino:”Perché, fra tanti, doveva capitare proprio a me?”.
Il giardino intitolato a E.T.A. Hoffman. “Si entra e si prova l’esperienza di qualcosa che disturba. Sì, è instabile; ci si sente un po’ male camminandoci dentro. Ma è voluto”. (D.L.)
La passeggiata nel giardino di Hoffman l’ho fatta ben due volte ed in tempi diversi. In entrambe le circostanze ho avvertito quel senso di disturbo e di malessere dovuto all’inclinazione del pavimento che ti fa perdere centralità, equilibrio e sicurezza. Qualcosa di quelle passeggiate deve essermi rimasta dentro e, forse, è venuta incosciamente fuori quando ho ragionato sulla composizione spaziale del “Perchè proprio a me”.